boot: v.,n.

[techspeak; da ‘by one's bootstraps’ [tirarsi su da linguette di proprie scarpe]] Caricare e iniziare il sistema operativo nella macchina. Questo uso non è più il jargon (avendo passato nel techspeak) ma ha dato origine ad alcuni derivati che sono ancora jargon.

Il derivato reboot implica che la macchina non era ferma per molto tempo o che il boot è un bounce (senso 4) inteso per pulire qualche stato di wedgitude. Questo si usa ogni tanto anche di processi mentali umani come nella battuta seguente: Ma tu non mi segui.” “OK, reboot. Ci sta una teoria....

Questo termine ha anche fondato le varianti cold boot [boot freddo] (dalle condizioni power-off) e warm boot [boot caldo] (con CPU e tutti dispositivi già alimentati, come dopo reset hardware o crash software).

Un altra variante: soft boot, reinizializzazione di una parte sola del sistema, sotto controllo di altro software tuttora funzionante. Se state girando l'emulatore mess-dos, control-alt-insert causerà soft-boot di emulatore, lasciando il resto del sistema funzionante.

Opposto a quel'ultimo è hard boot, che suggerisce il concetto di ostilità contro o frustrazione della macchina che si sta avviando: Dovrò fare hard-boot di questo perdente di Sun.” “Suggerisco di 'bootarlo' duro.” Spesso si fa hard-boot usando il metodo power cycle.

La nota storica: questo termine deriva da bootstrap loader, un programma corto che era letto dalle carte perforate o da nastro di carta o digitato direttamente tramite interruttori sul panello frontale. Questo programma era sempre molto corto (e sono stati fatti grandi sforzi per farlo tale per minimizzare la fatica e la possibilità d'errore quando s'introduceva a mano), ma forte abbastanza per caricare dentro un altro programma, leggermente più complesso (normalmente dal lettore di carte o di nastro cartaceo) e gli passava il controllo della macchina. Il programma di turno era già abbastanza forte, svelto, per caricare la applicazione o il sistema operativo dal lettore di nastri magnetici o dal disco. Così, in passi successivi, il computer ‘tirava se stesso su da linguette di proprie scarpe’ fino allo stato operativo utile. Oggigiorno il bootstrap si trova normalmente in ROM o EPROM, e carica la prima fase dalla locazione fissa del disco, chiamata ‘boot block’[il blocco di boot]. Quando questo programma ottiene il controllo, è già abbastanza potente per caricare il effettivo sistema operativo e passargli il controllo.