code

1. n. La roba che scrivono i programmatori, sia in forma di sorgente o dopo il passaggio di un compilatore o assembler. Spesso usato in contrasto a “data”, che è quello su cui lavora il codice. tra gli hacker questo è un nome di massa, come in “Quanto codice serve per un bubble sort?”, o “Il codice è stato avviato alla fine della RAM.” Tra i programmatori scientifici è a volte un nome di calcolo equivalente a “programma”; così possono parlare di “codici” al plurale. Chiunque si riferisce al software come “il codice del software” probabilmente è un newbie o un suit.

2. v. Scrivere codice. In questo senso, ci si riferisce sempre al codice sorgente piuttosto che al compilato. “Ho codato un clone di Emacs in due ore!” Questo verbo è un pezzo di un associazione marcatamente culturale con le tradizioni Unix e dei minicomputer (e più tardi di Linux); le persone all'interno di questa cultura preferiscono v. ‘code’ a v. ‘program’ mentre all'esterno è solitamente vero il contrario.