crock: n.

[dallo scatologismo Americano vaso di merda]

1. Una goffa caratteristica o tecnica di programmazione che dovrebbe tener pulito. Per esempio, utilizzando piccoli integer per rappresentare i codici di errore senza che il programma li interpreti all'utente (come, per esempio, nel Unix make(1), che ritorna codice 139 per un processo morto dovuto ad un segfault).

2. Una tecnica che lavora in modo accettabile, ma è abbastanza predisposta a sbagliare se disturbata verso la fine. Per esempio, un programmatore troppo bravo dovrebbe scrivere un assembler che mappa le istruzioni mnemoniche a codici di algoritmi numerici, un trucco che deriva molto intimamente sul particolare bit pattern dell'opcode. (Per un altro esempio di programmazione che deriva dagli attuali valori di opcode, vedi La Storia di Mel' nell'Appendice A.) Molti crock hanno un'armatura molto stretta, quasi una struttura completamente immutabile. Vedi kluge, brittle. Vengono anche usati gli aggettivi crockish e crocky, e i nomi crockishness e crockitude.