crunch

1. vi. Processare, in genere in maniera complicata o lunga. Denota un'operazione essenzialmente contorta che è tuttavia terribile da compiere. La scocciatura può essere dovuta alla complicatezza che viene inserita in un ciclo da 1 a un miliardo “I programmi FORTRAN fanno per gran parte del tempo del number-crunching.”

2. vt. Ridurre la dimensione di un file tramite un complesso schema che produce configurazioni di bit totalmente scollegate dai dati originali, ad esempio tramite un codice Huffman. (Il file finisce per assomigliare a come sarebbe un documento di carta se qualcuno lo sgranocchiasse e lo mettesse in un rotolo.) Dato che una compressione del genere solitamente richiede più elaborazione di metodi più semplici come una codifica di tipo run-length, il termine non è doppiamente appropriato. (Questo significato è in genere usato nella costruzione file crunch(ing) per distinguerlo da number-crunching.) Vedi compress.

3. n. Il carattere #. Usato alla XEROX e CMU, fra le altre parti. Vedi ASCII.

4. vt. Restringere il sorgente di un programma in una rappresentazione minimale che riuscirà lo stesso a compilarsi ed eseguire. Il termine finì per diventare specifico per un famoso programma sulla BBC micro che 'masticava' un codice BASIC in modo da farlo girare più rapidamente (era un BASIC totalmente interpretativo, dunque il numero di caratteri era importanti). I codici dell'Obfuscated C Contest sono spesso 'masticati'; vedi il primo esempio di quella voce.