daemon: /day´mn/, /dee´mn/, n.

[dal Demone di Maxwell, piu' tardi scorrettamente interpretato come ‘Disk And Execution MONitor’] Un programma che non e' invocato esplicitamente, ma riposa dormiente aspettando che avvengano alcune condizioni. L'idea e' che il perpetratore della condizione non deve preoccuparsi che il demone sia in agguato (ma spesso un programma fa un'azione solo perche' sa che questa invochera' implicitamente un demone). Ad esempio, sotto ITS, scrivere un file nella directory di spooling di LPT invochera' il demone di spooling, che a questo punto stampera' il file. Il vantaggio e' che i programmi che desiderano (in questo esempio) i file stampati non hanno bisogno ne' di competere per l'accesso ne' di capire ogni idiosincrasia di LPT. Semplicemente inviano le loro richieste implicite e lasciano che il demone decida cosa farsene. I demoni in genere sono generati automaticamente dal sistema, e possono sia vivere per sempre sia essere rigenerati ad intervalli prestabiliti.

Daemon e demon sono spesso usati intercambiabilmente, ma sembrano avere connotazioni diverse. Il termine daemon fu introdotto per le persone di CTSS people (che lo pronunciavano /dee´mon/) e usato per riferirsi a quello che ITS chiamava un dragon; il prototipo fu un programma chiamato DAEMON che creava automaticamente backup del filesystem su tape. Nonostante il significato e la pronuncia si siano allontanati, pensiamo che questo glossario rifletta l'uso corrente (2003).