droid: n.

[da androide, terminologia di fantascienza per un robot umanoide con una costruzione essenzialmente biologica (in opposizione a quelli meccanici/elettronici)] Una persona (soprattutto un burocrate non di alto grado o un impiegato di affari) che esibisce la maggior parte di queste caratteristiche: (a) fiducia ingenua e totale nella saggezza dell'organizzazione a capo o ‘nel sistema’; (b) una propensione dettata da fede cieca a credere a stupidaggini ovviamente senza senso proclamate da figure autoritarie (o computer!); (c) una mentalita' governata dalle regole, uno che non desidera o non e' capace a vedere oltre il ‘senso letterale di una legge’ in situazioni eccezionali; (d) una paura paralizzante di rimproveri ufficiali o peggio se le procedure non sono seguite da 'non importa cosa'; e (e) nessun interesse ad andare oltre l'assegnazione di un compito interpretato in modo ristretto, o in particolare nel correggerne uno sbagliato; un'attitudire a dire “Non è compito mio, amico”.

La posizione dei tipici droidi comprendono i cassieri dei supermercati e impiegati di banca; la sindrome e' anche diffusa negli impiegati governativi di basso livello. L'implicazione e' che le regole e le procedure ufficiali costituiscono il software che il droide sta eseguendo; i problemi saltano fuori quando il software non e' debuggato attentamente. Il termine mentalità da droide è usato per descrivere il modo di pensare dietro questo comportamento. Paragonare a suit, marketroid; vedi -oid.

In Inghilterra c'e' un equivalente nello slang; un ‘jobsworth’ e' un burocrate ristretto, che segue sempre le regole, spesso la variante uniformata e adattata. Chiamato cosi' per l'abitudine di negarsi ad una richiesta ragionevole mordendosi la lingua e dicendo “Oh no, mi dispiace ma non posso aiutarti:questo è più di quello che devo fare”.