1. Una nota unità di ‘dollaro’ per tempo di elaborazione e/o archiviazione creato per gli studenti all'inizio di un corso di informatica; chiamato anche play money o purple money (in contrapposizione esplicita con i soldi veri). Nella Nuova Zelanda e in Germania si registra l'uso strano di paper money in Germania, il sinonimo particolarmente divertente sui rubli ricordava la funny money usata per gli scambi fra le nazioni COMECON quando esisteva ancora il blocco sovietico. Quando le tue funny money finiscono, il tuo account si blocca e hai bisogno di andare dall'insegnante per averne di piu'. Fortunatamente, il prezzo crescente dei cicli di timesharing ha reso tutto cio' meno diffuso. Le quantita' allocate erano quasi invariabilmente troppo piccolo, persino per i non hacker che volevano cavarsela con un lavoro minimo. In casi estremi, la pratica porto' a mercati neri su piccola scala di account di computer prodotti clandestinamente.

2. Per estensione, soldi fantasma o biglietti di ogni tipo usato come un hack per allocare risorse all'interno di un sistema: soldi reali.