naive: adj.

1. Non protetto nelle perversioni di un programma o sistema particolare; uno che ancora prova a fare le cose in modo intuitivo invece che nella maniera giusta (in design molto buoni cio' coincide, ma quasi tutti i design non sono ‘molto buoni’ nel vero significato del termine). Quest'aspetto e' del tutto scollegato dalla maturita' o competenza generale, o persino competenza su un qualsiasi altro programma. C'e' un triste commentario sullo stato primitivo dell'informatica che l'opposto naturale di questa parola si e' spesso affermato sia utente esperto ma č molto pių giusto dire utente cinico.

2. Detto di un algoritmo che non si avvantaggia di qualche tecnica superiore ma avanzata, ad esempio il bubble sort. Puo' insinuare ingenuita' da parte del programmatore, nonostante ci siano situazioni in cui si preferisce un algoritmo naive, perche e' molto piu' importante mantenere il codice comprensibile piuttosto che puntare al massimo delle prestazioni. “So che la ricerca lineare e' naive, ma in questo caso la lista ha solo una mezza dozzina di elementi.” Paragonare a brute force.