thunk
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Trad. <alf>

thunk: /thuhnk/, n.

1. [ant.] - “Una stringa di codice che fornisce un indirizzo”, secondo il P.Z. Ingerman, che ha inventato i thunks nel '61, per collegare i parametri reali alle loro definizioni convenzionali, nelle chiamate di procedura Algol-60. Se una procedura è invocata con un'espressione, anziche' con un parametro convenzionale, il compilatore genera un thunk che calcola l'espressione, e lascia l'indirizzo del risultato in una posizione standard predeterminata.

2. Successivamente generalizzato in "un'espressione, bloccata insieme al proprio ambiente in attesa di una valutazione successiva, se e quando ce ne fosse necessita' (simile a cio' che in llinguaggio tecnico si chiama inclusione). Il processo di sblocco di questi thunks è chiamato forzatura.

3. Una stubroutine, in un ambiente di programmazione a livelli sovrapposti, che salta al livello corretto e lo carica. Confronta trampoline.

4. Microsoft e IBM hanno entrambe definito, nei loro sistemi basati su Intel, un “ambiente a 16 bit” (con quei registri di segmento schifosi ed i limiti di indirizzo a 64k) ed un “ambiente a 32-bit” (con indirizzamento piatto ed un trattamento di memorizzazione parzialmente reale). I due ambienti possono funzionare entrambi sul medesimo calcolatore e sistema operativo (grazie a cio', nel mondo di Microsoft e' chiamato WOW, che sta per 'Windows On Windows'). MS e IBM hanno deciso entrambe che il procedimento di passare da 16 a 32 bits, e viceversa, si chiami “thunk”; per Win' 95, esiste persino un eseguibile, THUNK.EXE, chiamato “compilatore di thunk”.

5. Una persona o un'attività pianificata in modalita' thunk-simile. “Mi e' accaduto l'altro giorno, che ero pianificato piuttosto accuratamente con un thunk” — “Spesso ho bisogno di una forzatura al compimento...”, come parlando di una plan file [= sequenza] di programma.

Nota storica: esistono un paio di miti onomatopeici che circolano circa l'origine di questo termine. Il più diffuso è che si tratti del suono emesso quando i dati sbattono nella pila; l'altra asserisce che il suono è quello dei dati che si ammucchiano in un accumulatore. Un altro ancora suggerisce che è il suono della stringa che inizia a sbloccarsi al momento della valutazione dell'argomento. Di fatto, secondo gli inventori, il termine è stato coniato dopo che ebbero realizzato (alle ore piccole, dopo ore di discussione) che il tipo di un argomento, in Algol-60, avrebbe potuto essere calcolato in anticipo, con un piccolo ragionamento che frazionasse il tempo della macchina, semplificandone la valutazione. In parole povere, si ha qualcosa di gia' pensato; così fu battezzato 'thunk', che è il “participio passato di ‘pensare’ alle due del mattino”.


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