Vestiti

Casual, vagamente post-hippie; T-shirts, jeans, scarpe da ginnastica, calzini Birk (o a piedi nudi). Capelli lunghi, barba e baffi sono comuni. Particolarmente frequenti sono vistose cravatte o T-shirt con battute umoristiche o frasi intellettuali. Fino alla metà dei '90 sulle T-shirt erano rari i riferimenti ai computer, altrimenti sarebbe stato eccessivamente ovvio, ma la cultura hacker ha sviluppato le propria icone, e J. Random Hacker spesso veste il pinguino di Linux o il demone BSD o magliette di protesta DeCSS.

Notevole minoranza preferisce vestiti ‘per spazi aperti’ — come scarponi da escursionismo (“in caso che la montagna viene all'improvviso nella sala macchine”, come disse una famosa parodia), lumberjack o camicie di camoscio e le cose simili.

Dopo circa 1995 il modo di vestire dell'hacker prende spunto dalle subculture punk, gothic e rave. Questo è abbastanza mite e si è manifestato più che altro come tendenza nel vestire di nero, specialmente quando si veste ai limiti della formalità. Altre particolarità di queste subculture come i piercing, catene, e capelli dipinti di colori insoliti sono rimasti relativamente rari. Sembra che gli hacker vestono nero più perchè va con tutto e nasconde lo sporco che per voglia di assomigliare ai goth.

Veramente pochissimi hacker si adattano al stereotipo Nerd di National Lampoon, sebbene questo si attardò ad arrivare al MIT e poteva essere molto comune prima del 1975. Dagli anni 70 gli zaini sono diventati di uso comune rispetto alle valigette e l'aspetto dell'hacker è diventato più naturale che sintetico (riferito appunto al vestiario).

Gli hacker scelgono vestiti per il comfort, la funzionalità e la cura minima piuttosto che per le apparenze (molti, sfortunatamente, lo prendono fino all'estremo e trascurano l'igiene personale). Hanno pochissima tolleranza verso completi e altri vestiti ‘business’; infatti non è raro per gli hacker dimettersi da un lavoro piuttosto che adeguarsi al regolamento aziendale. Se sono costretti ad adeguarsi al regolamento, trovano modo per sovvertirlo, per esempio indossando cravatte assurde.

Hacker donne non usano quasi mai il trucco visibile e molte non lo usano del tutto.