La
popolarità delle arti marziali nella cultura hacker merita uno
speciale
menzionamento. Molti osservatori l'hanno notato, ed il collegamento
è diventato percettibilmente più forte con l'andare del
tempo. Nel
1970, molti
hacker hanno ammirato le discipline delle arti marziali, percependo da
lontano un ideale compatibile nella loro esaltazione di abilità
attraverso la
rigorosa disciplina
personale e la concentrazione. Non appena le arti marziali sono
diventate sempre più conosciute negli Stati
Uniti e gli altri paesi occidentali, gli hacker hanno mosso - da
ammirare a praticare - in grande numero. Nel 1997, per esempio, umili editori testimoniano che
sedendo alla prima conferenza
di Perl con cinque stranieri scoprirono che quattro di
loro
erano
in allenamento attivo in qualche genere di di arte marziale e,
ciò
che è più interessante, alla tavola della conferenza
nessuno ha trovato questo aneddoto del tutto strano.
Oggi (2000), le arti marziali sembrano essersi fermamente stabilite come la forma di esercizio degli hacker per scelta, e la cultura delle arti marziali combinando l'elitarismo - abilità di concentramento con una compiacenza per lasciare nessuno sembra più che mai il parallelo più forte al comportamento degli hacker . Gli usi comuni nel gergo hacker non-ironicamente rendono analogo "il programmare" al "kung fu" (così si sente parlare di code-fu o in modo più specifico di HTML-fu). Anche se con leggermente più ironia, molti hacker odierni rendono prontamente analoghi l'assimilazione nella cultura hacker con la trama di un film di Jet Li (kung-fu) : l'aspirante newbie studia con il maestro della tradizione, sviluppa la sua arte attraverso la meditazione profonda, studia le imprese di altri prima di eseguire le azioni eroiche di hacking, ed eventualmente diventa maestro che addestrerà la prossima generazione di newbie nella via degli hacker.